GLI ARTICOLI SU MONTEPIANO
Anno 7° - Numero 71
LESIGNANO BAGNI: UN BEL POMERIGGIO
A SAN MICHELE CAVANA
Alla riscoperta di un'oasi paesaggistica del Parmense ricca di storia, arte e religiosità
di Alfide Marchesi
Il Centro Studi delle Valli del Termina ha fatto rivivere, domenica 25 agosto 2013, ai cittadini locali un pezzo importante della loro storia, ricca di Fede profonda, espressa e trasmessa attraverso la Pieve e i molti Oratori disseminati sul vasto territorio di S. Michele Cavana (comune di Lesignano Bagni), testimonianze di Fede, radicate in un paesaggio di rara bellezza ambientale e di arte.
Con questa lunga passeggiata, che ha interessato una decina di località, il Centro Studi si è proposto di mettere in evidenza "valori" propri del territorio, altrimenti ignorati forse per sempre: Fede, Paesaggio, Arte, Ingegno, Creatività dei nostri "padri", ai quali siamo debitori di tutto ciò che siamo e abbiamo.
Naturalmente si è iniziato dal pezzo più importante, la Pieve, con annesso Monastero in Badia Cavana, località posta ad una Trentina di chilometri da Parma, sulle colline prospicienti il torrente omonimo.
È un complesso abbaziale costituito dalla Chiesa, con annesso nartece, e dal chiostro che, inglobato nel corso dei secoli in edifici ad uso rustico, ancora sussiste in larga misura.
Questo Monastero sorge su una altura, quasi balconata sul torrente Parma, lungo una strada o percorso che già dal Medioevo, raggiungeva il passo del Lagastrello, quindi il coevo Monastero di Linari, anch'esso importante luogo di sosta per pellegrini e viandanti diretti altrove, oltre l'Appennino: Lunigiana, Lucca, Roma ... Badia e Linari erano quindi tappe importanti e sicure nei lunghi e pericolosi trasferimenti medievali. Ed è in questo contesto storico e in questo luogo, forse già sede in precedenza di struttura religiosa, che Bernardino degli Uberti, Abate e Superiore Generale dei Monaci Vallombrosani, nominato Vescovo di Parma (ll06-1133), fonda e costituisce una sua Comunità di Monaci. È convinzione di molti che Bernardino abbia scelto Badia Cavana come sede del suo Monastero non per caso, ma perché vedeva nell'immensa selva di rovere che ricopriva queste colline un'immagine viva della sua diletta Vallombrosa.
È noto che il monaco debba privilegiare un ambiente che aiuti ad elevare lo spirito: alte vette, vasti panorami al naturale, colli ricoperti di boschi, acque ... Ha bisogno di un filo diretto con il Creatore! Il complesso abbaziale di Badia fu per il Vescovo Bernardo "oasi" di silenzio e di pace, eremo di riflessione e di santità, dove si ritirava spesso per vivere insieme ai suoi monaci di intensa e comune spiritualità, con cui smaltire il frastuono ingombrante della vita cittadina di Parma, ancorché si fosse ancora all'inizio del dodicesimo secolo. Scomparso il santo fondatore nel 1133, la Comunità monastica continua, pur tra molte difficoltà, la propria vita nel silenzio, nella preghiera e nella serenità per circa quattro secoli. Alla fine del 1400 la Comunità Vallombrosana abbandona per sempre l'Abbazia.
La parte conventuale, dopo molte traversie, passa ad usi privati. Nel frattempo crolla la Chiesa parrocchiale di Badia Cavana; e così la Pieve la sostituisce nelle funzioni pastorali e diventa quindi Chiesa parrocchiale. Lungo i secoli seguenti la Pieve
perde l'aspetto sobrio e severo medievale, sostituito dallo stile ricco e pomposo proprio del "barocco".
Bisogna aspettare gli anni 1930 e seguenti, quando i Parroci don Vignali e don Faimali la riportano alle origini, per poterla ammirare così come la vollero S. Bernardo e i suoi Monaci.
Con la morte di don Faimali, ultimo parroco residente in Badia, si modifica in parte l'attività pastorale e, in aiuto, i parrocchiani danno vita all'associazione "Amici della Badia" con lo scopo di recuperare gli importanti valori storici, artistici e culturali. La Pieve diventa, così, sede di manifestazioni varie, specie culturali: concerti, conferenze, presentazione di libri ... Considerata la sua ottima peculiarità "acustica", la Pieve riscuote grande consenso per i "concerti" di musica antica, medievale, gregoriana ... Il felice connubio tra questo tipo di canto e la storia ricrea sempre uno spettacolo piacevole ed esaltante, molto apprezzato dal pubblico, specie di "palato" fine.
Ci lusinga che questo patrimonio culturale sia molto apprezzato dal Comune di Lesignano Bagni, che da tempo ne è lo sponsor "ufficiale". Anzi, ci corre l'obbligo di ricordare, e lo facciamo con somma gratitudine, e ringraziare il Sindaco Cavatorta, unitamente ai suoi colleghi Amministratori, per aver scelto, come S. Bernardo 900 anni fa, il territorio di Badia Cavana, con al centro la nostra bella Pieve, come perno della propria politica paesaggistica ed ambientale. Li ringraziamo, certi di onorare in tal modo la memoria di S. Bernardo e dei suoi monaci. Ad multos annos, cara Pieve di Badia! Grazie!
Badia Cavana, gennaio 2014
Sopra e a sinistra: tre capitelli del nartece.
Sotto: pulpito interno.
Sopra: interno del chiostro