GLI ARTICOLI SU MONTEPIANO
Anno 6° - Numero 69
IL CASTELLO DI GUARDASONE,
UN'OASI DI PACE DOPO TANTE BATTAGLIE

Una leggenda vuole che nella sua "Guardiola” vaghi ancora il fantasma del crudele signore Ottobono Terzi
 
Noto anche per aver ospitato Francesco Petrarca su invito di Azzo da Correggio, il Castello di Guardasone (che sorge sul Monte Lugolo, in comune di Traverserolo, a poca distanza da San Polo d'Enza) esisteva sicuramente nel 1248 ma la sua origine pare essere molto più antica.
Stando ad una delle tesi più accreditate, lo avrebbe fatto costruire la famiglia degli Attoni come avamposto e presidio difensivo del loro castello principale nella quasi dirimpettaia Canossa.
Il suo stesso nome, "Guardaxonis", cioè "guardia degli Attoni" avvalorerebbe questa teoria. Quel che è certo è che nei dintorni venne sconfino, dai parmigiani, l'esercito ghibellino di Re Enzo, figlio dell'imperatore Federico II, e che nel 1296, dopo aver fatto da sfondo alla guerra tra Guelfi e Ghibellini, il Castello di Guardasone fu distrutto dagli Estensi. Riedìficato nel 1356, visse il momento di maggior splendore durante la signoria dei Da Correggio e cadde in ombra a metà Cinquecento con Ottavio Farnese, secondo duca di Parma e Piacenza.
Attualmente proprietà privata, il castello ha ancora in parte l'aspetto della rocca di un tempo, con la torre merlata e il relativo ponte levatoio e con la "Guardiola", o torre di guardia, che si staglia su ciò che resta del maniero. Stando a un'antica leggenda, nelle notti di luna piena, nella "Guardiola" vagherebbe, disperato, armato e stretto da pesanti catene, il fantasma di Onobono Terzi, il crudele signore di Guardasone che fece uccidere, con l'inganno, i contadini maschi che avevano avuto l'ardire di lamentarsi per le angherie alle quali lui li sottoponeva. Per vendicare i loro uomini, le donne del paese gli tesero un'imboscata, lo uccisero e ne lasciarono il cadavere insepolto in un bosco. Guardasone contende poi a Lodi e a Ferrara l'onore di aver dato i natali a quel Fanfulla che, il 13 febbraio 1503, nella piana tra Andria e Corato, nel territorio di Trani, durante la Guerra d'Italia del 1499-1504, partecipò, con altri dodici cavalieri italiani al comando di Ettore Fieramosca e sotto le insegne spagnole, alla "Disfida di Barierta" contro altrettanti cavalieri francesi capitanati da Guy la Motte. La vittoria sul campo degli italiani lavò l'offesa di codardia che avevano ricevuto dai francesi. A poca distanza dalla "Guardiola" si respira invece l'aria di pace e di serena spiritualità che arriva dalla Chiesetta della Madonna Nera, dedicata agli aviatori, e dalla Chiesa di San Lorenzo, che si trova sul Monte dell'Oca e che, ristrutturata alla fine del Seicento, è fiancheggiata da una bella canonica con una loggetta cinquecentesca.

"Guardasone contende a Lodi e a Ferrara l'onore di aver dato i natali a quel Fanfulla che, il 13 febbraio 1503, nel territorio di Trani, partecipò vittoriosamente, con altri dodici cavalieri italiani, alla 'Disfida di Barletta' contro altrettanti cavalieri francesi