GLI ARTICOLI SU MONTEPIANO
Anno 5 - Numero 56
PARCHI DI ARTE CONTEMPORANEA
CONTRO MUSEI TRADIZIONALI

Riflessioni sul convegno "L'Arte Contemporanea in Montagna...?"
tenutosi presso la Collezione Civica d'Arte Contemporanea di Sella di Lodrignano

a cura di Associazione Muse
Si è concluso, il 25 agosto scorso, con l'apporto di 13 relatori, il Convegno dal titolo "L'Arte Contemporanea in Montagna...?", organizzato dall'Associazione "Muse" di Sella di Lodrignano con la collaborazione del Gruppo Culturale "ll Camino" di Bazzano, dell'Associazione "Remo Gaibazzi" di Parma e del prosciuttificio "San Nicola" di Corniglio, e inserito nel cartellone del primo Festival Nevianese di Arti Contemporanee denominato 'ArtisticaMenteContemporanea'. Il Convegno, che si è svolto nei locali della Collezione Civica d'Arte Contemporanea di Sella di Lodlignano (Neviano degli Arduini), aveva come obiettivo quello di mettere in risalto le realtà presenti sul territorio montano della Provincia di Parma che si occupano di Alre Corrremporanea. iniziale a lavorare sulla creazione di una rete tra le medesime e metterle a confronto con alcune situazioni di eccellenza individuate in altre località d'Italia. Per questo motivo al Convegno sono stati invitati, e hanno partecipato secondo i tempi e i modi a loro consentiti, anche diversi amministratori, e si è ottenuto il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma e Comunità Montana Unione dei Comuni Parma Est.
La giornata è stata densa di contenuti e sono emerse diverse modalità di gestione e approccio al tema. Innanzitutto è emerso come i nostri Musei tradizionali legati ad artisti operanti dal XX secolo in poi contino circa 400 visitatori l'anno, a fronte di costi non sempre contenuti. I 400 visitatori, conrro gli 8.000 circa dichiarati dal Giardino di Daniel Spoerri di Seggiano (Grosseto) attraverso le parole del sindaco Daniele Rossi, pongono un quesito molto importante: il Museo tradizionale oggi, ancor più se legato a figure di carattere locale seppur interessanti, può ancora competere con i Musei diffusi e con i parchi di Arte Contemporanea inseriti nella natura? Si sono citate le esperienze analogamente funzionanti di Arte Sella" in Trentino, il "Giardino dei Tarocchi" di Capalbio (Grosseto), il "Giardino di Daniel Spoerri" di Seggiano (Grosseto), la Collezione Gori di Santomato (Pistoia), la mostra-museo di Mauro Staccioli diffusa nel Volterrano (Pisa), "Fiumara d'Arte" in Sicilia, il "Parco di Pinocchio" a Collodi (Pistoia), l'esperienza dello SPAC della Provincia di Pesaro-Urbino e diversi altri esempi.
È emerso che, a paragone con la visita al Museo tradizionale che racconta l'artista locale, passeggiare all'aperto in un Museo diffuso alla scoperta di opere d'arte internazionali è più attrattivo per tutte le categorie di visitatori (con particolare successo nei confronti del pubblico straniero). Inoltre mette in moto in maniera più efficace l'economia locale e può essere meno oneroso del museo tradizionale. Fondamentale è l'alleanza tra Pubblico, Privato e Artisti. In confronto, al Museo tradizionale manca l'elemento dello stupore e del fascino, che spesso solo l'allestimento può ricreare. Nella natura è invece la qualità delle opere, la loro particolarità e la professionalità internazionale degli artisti che fanno cassa di risonanza.
Al tema della provenienza degli artisri esposti si lega anche il tema dell'identità dei fruitori dei musei. Nel caso delle realtà della Provincia di Parma, tese a valorizzare soprattutto artisti locali (pensiamo ai Musei e alle Collezioni dedicate ad un solo autore, da Colibri a Jasoni, da Samperi a Emanuelli), si ha un pubblico di carattere anch'esso locale e/o un pubblico che cade nel Museo attratto però da aitri lidi, la cui conseguenza è però che 2 euro di biglietto possono limitarne la fruizione, perché dal punto di vista del turista occasionale quella spesa serve solo ad appagare una superficiale curiosità, non una meta. Nei luoghi citati come esempi virtuosi, invece, nei quali l'elemento locale è in subordine rispetto all'internazionalità degli artisti esposti, il target è anch'esso internazionale, senza peraltro escludere il flusso locale, gli accessi sono molto più numerosi e i costi del biglietto più elevati. Durante il dibattito è emerso che contribuisce a questo risultato la capacità della Toscana di aggiornare la propria tradizione artistica, e quindi collocare il fenomeno dell'Arte Contemporanea in una lunga tradizione di altissima qualità, mentre sul nostro versante l'Arte Contemporanea si percepisce più come l'innesto invadente di venti nuovi su un tessuto classico che va bene così com'è (ed è forse anche questo il motivo per cui ci si orienta tutti più sugli artisti contemporanei locali, generalmente più "classici" degli internazionali), oltre che con la lunga tradizione della Regione come meta di turisti stranieri.
Il dibattito ha quindi condotto sui binari del rapporto Amministrazione locale-Cittadini, dato che spesso è molto più semplice giustificare un investimento per la valorizzazione di un artista locale piuttosto che aprire le porte ad artisti stranieri maggiormente sconosciuti e/o incompresi a livello locale. Questa reale difficoltà di dialogo è l'elemento che spesso frena nuove possibilità di apertura.
Tuttavia è emerso altresì che la Pubblica Amministrazione locale, così come la popolazione del suo territorio, pur avendo spesso diffìcoltà ad approcciarsi a progetti innovativi nel campo dell'Arte Contemporanea, di fronte al dato di fatto in breve tempo si affeziona alle installazioni, qualora realizzate da professionisti. È l'effetto dell'abitudine visiva che abbiamo chiamato "cultura visiva", e che apre il capitolo "politico" dell'impatto ambientale. In quasi tutti gli esempi afftontati, infatti, la fase di start-up è stata sostenuta con le proprie risorse da privati che hanno fatto da grimaldello, contro l'opinione preliminare di amministrazioni e residenti. L'osteggiare l'avanzamento del nuovo perché poco compreso da chi non ha dimestichezza in materia è tuttavia controproducente sia dal punto di vista del turismo sia dal punto di vista della funzione sociale che l'arte contemporanea può e deve avere.
L'esperienza portata dalla Galleria d'Arte Niccoli di Parma, in quest'ottica, è stata rivelatrice: Amministrazioni locali che rifiutano il dono di una grande opera di Fernandez Arman, uno dei più grandi protagonisti dell'Arte del '900, e Amministrazioni che rifiutano la mostra "ambientale" di Mauro Staccioli in Toscana. In questo caso, verrebbe da dire che anche la Regione Toscana, così avanti rispetto ai temi in oggetto, si è dovuta fermare a riflettere, insieme agli altri Enti locali, prima di accettare l'installazione temporanea delle colossali sculture di Mauro Staccioli nei crinali volterrani. La contrarietà dei proprietari terrieri, infine, ad ancorare queste sculture sui loro terreni ha poi di fatto bloccato tutto il progetto. Solo la perseveranza degli organizzatori ha permesso infine che l'esposizione venisse realizzata. Si trattava di una mostra temporanea, ma dopo la sua installazione gli stessi Enti che prima erano contrari hanno iniziato a scrivere per chiedere di lasciare le sculture. Oggi la zona di Volterra vanta 70 km di crinali costellati dalle monumentali opere di Staccioli, e sono già passati 3 anni.
Addirittura una scultura rovesciata dal vento è stata ricollocata dal contadino proprietario della terra a proprie spese, prova di come la cultura visiva delle persone non sia stata adeguatamente aggiornata dalla società.
Il tema delle sculture in punti panoramici ha fatto entrare anche nel terreno del tema dell'impatto ambientale. Tutti i giorni si sente parlare dell'impatto ambientale, e sono all'ordine del giorno le levate di scudi di comitati spontanei che si formano ogni qual volta un'Amministrazione proponga un intervento "impattante", come l'installazione di una pala eolica, per esempio. La pala, infatti, non rientra nella cultura visiva delle nostre genti, ma è certamente più estetica di un traliccio dell'alta tensione, che con le sue reti di fili inquina anche i paesaggi più belli per centinaia e centinaia di chilometri. Nessuno, però, chiede a gran voce di rimuovere gli orribili tralicci e di sotterrare i fili (cosa peraltro realizzabile, come testimoniano alcuni esempi), perché ormai quesri dispositivi sono entrati nel nostro campo visivo da decenni: siamo abituati e non li vediamo più, o per lo meno non ci infastidiscono. Prova ne sia che chiunque in un paese di monragna della Provincia di Parma si concentrasse ad osservare il garbuglio di fili del telefono, della luce e di quant'altro, scoprirebbe la bruttezza e l'impatto che tutti i giorni ha sotto gli occhi. Nessuno chiede di interrare questi fili, e nessuno vuole le pale eoliche. Sotto il profilo dell'impatto, tra trasporto dell'energia e produzione dell'energia eolica, non v'è paragone. I tralicci, in effetti, oltre ad essere massicciamente presenti da oltre 60 anni dovunque, sono anche giustificati, nella nostra cultura visiva, da uno dei monumenti più importanti al mondo sotto il profilo simbolico, laTorre Eiffel, poi copiata in altre città del mondo a partire da Tokio. Le pale eoliche non hanno, in Italia, questi predecessori famosi, ma ci sono nei Paesi Bassi, per esempio, e non a caso in quelle terre l'eolico è molto più sviluppato. Il turista italiano, infine, non disdegna il fascino dei parchi eolici che si incontrano all'estero, evidenziando una contraddizione con il problema dell"'impatto ambientale" che gli stessi riscontrano in Italia.
Dunque l'Arte Contemporanea non ha solo valenza culturale e di turismo, con il valore aggiunto di poter interagire con gli artisti, sia con finalità educative per i ragazzi che di approfondimento per gli addetti ai lavori, ma è fondamentale anche come stimolo sociale all'acquisizione di una sana cultura visiva e come stimolo alla visione di nuove idee, aiuta ad abituarsi alle novità e ad affrontare consapevolmente e concretamente il tema dell'impatto, poiché aiuta a riconoscere quando un intervento è senza senso, antiestetico e realizzato da incompetenti oppure un'opera di un professionista come è avvenuto nel volterrano.


Anche il tema dei costi, in realtà, è un problema sormontabile. Non è infatti vero, come è emerso, che installare opere monumentali nei luoghi corretti sia troppo costoso o in contrasto con l'ambiente. "Arte Sella", in Trentino, ne è un palese esempio. Grandi installazioni nella natura che deperiscono naturalmente con il passare delle stagioni, realizzate da artisti
ln alto: Poeticarnente abita l'uomo, scultura di Graziano Pompili nel giardino della Collezione Civica d'Arte Contemporanea di Sella di Lodrignano.
passato la sua vita, parte di essa o ha prodotto qualcosa, e non importa se quel qualcosa fosse deperibile o meno. L'esempio eclatante è quello di Christo, che con le sue faraoniche installazioni sul paesaggio, costate milioni di euro e smontate nel giro di pochi giorni, celebra nei suoi cataloghi e nei suoi disegni progettuali una geografia della memoria nel mondo, affidando ai suoi cataloghi la celebrazione dei luoghi nei quali ha scelto di intervenire. Attraverso questa operazione la comunità locale che ha accolto questo tipo di intervento ha ottenuto l'eternità nel ricordo delle persone, il che significa non essere dimenticati e quindi diventare immortali. 

internazionali che attirano tutti gli anni centinaia di turisti ed elevano esponenzialmente la qualità di quella zona, anche nell'immaginario di chi  non ci fosse mai stato. A questo proposito è stato solo sfiorato un altro tema di fondamentale importanza per capire il ruolo che l'arte contemporanea può giocare: la celebrazione di un luogo nei secoli. Il passaggio di un artista internazionale da un piccolo paese può determinare la fama di quel piccolo borgo nel mondo intero, il che significa che in diverse parti del pianeta, e in diverse lingue, tante persone parleranno del paese nel quale il grande artista ha

Tornando agli esempi approfonditi nel convegno, è emerso che ad accomunare tutti i grandi progetti di arte nella natura è sempre la compartecipazione di pubblico e privato. Anche a Sarignana di Scurano, nel Comune di Neviano degli Arduini, il prof. Alberto Mambriani ha lanciato una proposta simile, di intervento, da parte di alcuni grandi artisti attentamente selezionati, sugli antichi
scheletri di alcuni castagni morti, giganti dalle nude braccia e dalle forme affascinanti, come era nella visione del pittore Bruno Bricoli (in arte Colibri), la cui casa_museo è stata oggetto di visita guidata in apertura del Festival. Pubblicamente l'artista William Xerra si è reso disponibile, avendo il solo mareriale a disposizione, ad intervenire per la costituzione del Parco degli Antichi Castagni.
Del medesimo tenore è stata l'affermazione di Giuseppe Niccoli, che si è reso disponibile a farsi da portavoce con il Maestro Staccioli per chiedergli di realizzare una monumentale scultura per Neviano qualora gli mettessimo a disposizione il mareriale.

Parchi di Arte Contemporanea contro Musei tradizionali, costi degli uni conrro i costi degli altri, impatto ambientale o mancanza di cultura visiva, arte contemporanea per aggiornare le vedute e abituare a risolvere le problematiche della vita con soluzioni proprie e innovative, sono stati i temi di una importante giornata di studio e di dibattito.
AMMINISTRATORI LOCALI CHE HANNO PARTECIPATO AL CONVEGNO:
Agostino Maggiali (assessore al Turismo della Provincia di Parma)
Claudio Moretti (sindaco di Monchio delle Corti e
                        vice presidente Comunità Montana parma Est)
Alessandro Garbasi (sindaco di Neviano degli Arduini e relatore)
Maria Grazia Conciatori (sindaco di Calestano)
Luigi Lucchi (sindaco di Berceto e relatore)
Daniele Rossi (sindaco di Seggiano e relatore)
Gioldano Bricoli (vice sindaco di Neviano degli Arduini)
Raffaella Devincenzi (assessore di Nevianodegli Arduini)
Marco Galloni (assessore di Neviano degli Arduini)
Paolo Baratta (assessore di Corniglio e relatore)
Davide Ugolotti (consigliere di Neviano degli Arduini)
Daniele Rossi, sindaco di Seggiano (Crosseto) e Agostino Maggiali, assessore al Turismo della Provincia di Parma.
L'ingresso della Collezione Civica d'Arte Contemporanea di Sella di Lodrignano, nell'ex scuola elementare.
Sopra e sotto: due opere del Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano.
Sopra: uno scorcio del Giardino dei Tarocchi a Capalbo.



Sotto: Prometeo di Sara Righi, nel Museo di Sella di Lodrignano.