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Per chi abita in Val d'Enza (ma non solo) Vittorio Cavalli è "il re dei lucchetri" che ha creato, a Cedogno di Neviano degli Arduini, lo straordinario Museo in cui, dal 5 maggio 2001, sono in mostra più di 5.000 di questi "strumenti di sicurezza' raccolti in ogni parte del mondo.
Per chi lo conosce bene è anche l'instancabile collezionista di oggetti da fumo, maioliche, quadri e ogni altro "pezzo" che sa d'antico o d'arte che lui è riuscito (e riesce anche tuttora) a scovare in mercatini e case private di ogni parte d'Italia e d'Europa.
A lui, nato aBazzano di Neviano degli Arduini il 20 ottobre 1923, il regista Pietro Medioli ha dedicato il film-documentario Yiana, che ne ripercorre, col filo conduttore dei lucchetti, le tappe più significative di un'intensa vita di uomo e di collezionista, tant'è che, dopo il secondo conflitto mondiale, Cavalli ha lavorato nella falegnameria di famiglia a Buvolo di Vetto e, come magazziniere e impiegato, al Teatro Regio di Parma. La sinossi del film è semplice e interessante. Nell'antico borgo di Cedogno, dal quale si
domina tutta la Val d'Enza. Vittorio Cavalli è in casa, insieme al figlio Gastone, ed attende visite. A chi lo va a trovare mostra il suo Museo di lucchetti, frutto di sessant'anni di collezione: grappoli di lucchetti in casa, altri che riempiono la cantina, moltissimi invece appesi in ordine perfetto alle pareti del Museo adiacente: oggetti di tutte le epoche e di ogni provenienza. Ma la storia inizia ne11942, quando il giovane Vittorio deve partire per la guerra e gli manca un lucchetto per chiudere la sua cassetta.
Allora, un vecchio contadino, in pieno inverno, sotto la neve, zoccoli di legno ai piedi, percorre diversi chilometri a piedi per portargli "qualcosa per chiudere la cassetta"...
A spiegare le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questo film-documentario è lo stesso regista Pietro Medioli.
"Due anni fa - racconta - Alessandro Garbasi, sindaco di Neviano degli Arduini, mi fece conoscere il Museo dei lucchetti e nacque allora l'idea del film. Mi sono mosso come un viandante di aitri tempi e mi sono avvicinato al piccolo borgo di Cedogno. Lentamente sono entrato nel Museo e nel mondo di Vittorio Cavalli. Ho voluto rappresentare la forza della visione di questi oggetti, il loro meccanismo di funzionamento e la storia incredibile che ha originato la raccolta".