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Anno 5 - Numero 53
CEDOGNO: MIGLIAIA DI OGGETTI DA FUMO
ASPETTANO DI TROVAR POSTO IN UN MUSEO

È la straordinaila collezione diVittorio Cavalli, già fondatore, nella frazione nevianese, del "Museo dei lucchetti"

di Athos Nobili
Sei un appassionato di oggetri da fumo?
Allora vai r trovare Vitrorio Cavalli. Nella sua casa di Cedogno di Neviano degli Arduini, di fronte a Compiano di Canossa e a Buvolo di Vetto, ha raccolto migliaia di scatole di fiammiferi, pacchetti di sigarette, pipe, cofanetti di sigari, cartine da sigaretta, portasigari, portapipe e portasigarette.
"È il risultato di mezzo secolo di ricerche e acquisti, fatti un po' in tutt'Europa" spiega Cavalli, già creatore , a pochi metri dalla sua abitazione, di quel 'Museo dei lucchetti' che è stato inaugurato il 5 rnaggio 2001 e in cui ha messo in bell'ordine 5.000 esemplari che costituiscono il fior fiore, a livello mondiale, di questi strumenti di sicurezza, tant'è che, la primavera scorsa, vi e stato organizzato uno specifico Simposio internazionale. Nato a Bazzano di Neviano degli Arduini il 20 ottobre 1923, Vittorio Cavalli ha lavorato per qualche anno nella falegnameria di famiglia a Buvolo, poi si è trasferito a Parma dove ha fatto prima il magazziniere poi l'impiegato al Teatro Regio.
"La passione per le cose di un tempo - afferma questo collezionista dalla folta capigliatura bianca - l'ho nel sangue. Dal 1946, oltre a lucchetti e oggetti da fumo,   colleziono anche maioliche e quadri. Mi interessa tutto ciò che è storico, artistico e porta in sé la cultura e il vissuto di uomini e popoli. Delle pipe, ad esempio, ne ho più di mille (smaltate, in radica di noce, in terracotta) ma le mie preferite sono quelle di legno tradizionale, fumate dagli anziani delle nostre zone".
A chi gli fa visita, Cavalli mostra e spiega, con un'inesauribile ricchezza di particolari, le caratteristiche di ogni pezzo della sua collezione. C'è davvero di tutto. Qualche chicca: fiammiferi della "Serie Ortega", fiammiferi giapponesi lunghi 30 centimetri, un cofanetto portafiammiferi datato 29 luglio 1981 per festeggiare il matrimonio del principe Carlo e di Diana Spencer,
cartine finissime, gommate, un cofanetto portasigari, in  legno, di Churchill, un portafiammiferi brevettato, vari portasigarette di bronzo in stile Liberty." Anche se non ho mai fumato in vita mia - dice Cavalli - mi hanno sempre attratto i pacchetti di sigarette. Ne ho tantissimi, sia stranieri sia italiani. Ho, ad esempio, quelli delle Fecske, delle Mercury, delle Turmac, delle Parisienne, delle Calipso, delle Brunette, delle Fortuna, delle Nazionali, a partire dal pacchetto da l0 sigarette venduto per 5 lire. Pure il tabacco è ben rappresentato: si va dal Nazionale al Comune e al Trinciato Forte".
Dove ha scovato tutti questi oggetti da fumo?
"Un po' ovunque, ma soprattutto in Italia, Francia, Spagna, Ungheria e Cecoslovacchia. In questi ultimi due Paesi, ho acquistato pezzi molto interessanti, a prezzi assai contenuti, sia nei mercatini sia da privati. Mi è capitato spesso, anche in Italia, che fossero gli stessi ritolari di privative-tabaccherie a chiedermi se volevo i loro resti di magazzino perché cessavano l'attività o perché determinati tipi di sigarette non erano più di moda".
Va ancora alla ricerca di pezzi di pregio?
"Di tanto in tanto Frequento qualche mercatino, ma non si trova più nulla di significativo. E pensare che ci sono state famiglie che hanno svuotato solai e scantinati in cui c'era ogni ben di Dio e hanno buttato via tutto...".
Dopo il "Museo dei lucchetti" creerà anche il "Museo storico degli oggetti da fumo"?
"È uno dei sogni della mia vita. Finora sono riuscito a realizzarli tutti ma, avendo quasi novant'anni, non ho piu né il tempo né la forza né i mezzi per concretizzarlo. Potrei cedere l'intera collezione a qualche industriale o a qualche altro facoltoso cittadino, ma non voglio farlo. La mia speranza è che sia un Ente pubblico a realizzare questo museo, a tenerlo legato al territorio e a renderlo fruibile alla nosrra comunità e a tutti gli appassionati".
Il collezionista Vottorio Cavalli
"Mi hanno sempre attirato i pacchetti di sigarette. Ne ho tantissimi, sia stranieri che italiani





"La mia speranza è che sia un Ente pubblico a realizzare questo museo, a tenerlo legato al territorio e renderlo fruibile alla nostra comunità e a tutti gli appassionati".