GLI ARTICOLI SU MONTEPIANO
Anno 4 - Numero 41

SGUARDI D'AUTORE

di Francesca Bersani
Lo scorso 4 giugno, nella Sala della Cultura di Neviano degli Arduini, si è tenuta una mostra che ha avuto come protagonisti gli artisti che per eccellenza possono essere chiamati artisti di fantasia: i bambini. Si tratta di una mostra d'arte caratterizzata dall' esposizione di alcuni lavori realizzati dai bambini delle scuole sotto la guida delle loro maestre.
A questo evento hanno aderito le scuole di Neviano, Bazzano, Scurano, Tizzano, Lagrimone,
Beduzzo e Corniglio.
Le insegnanti hanno fatto lavorare i bambini su vari aspetti del territorio in cui vivono, permettendo loro di conoscerlo meglio e di approfondire piccoli dettagli molto significativi.
Ogni progetto è partito dall'osservazione di una caratteristica del territorio. La scuola di Bazzano ha preso in considerazione le Maestà. Queste immagini sono presenti in moltissimi punti del paese, sono ben trenta e accompagnano continuamente col loro sguardo tutti i passanti. Spesso, però, esse passano inosservate o si dedica loro poca attenzione.
I bambini hanno dato loro il giusto valore, le hanno rese protagoniste del loro lavoro. In collaborazione con un'artista locale, la scultrice Sara Righi, che ha diretto il lavoro, hanno realizzato una Maestà in terracotta. Al di sotto del suo manto ogni bambino ha posto un piccolo oggetto, un simbolo scelto liberamente, sempre
fatto con la creta.
Questi oggetti costituiscono una parte fondamentale del lavoro, in quanto sono lo specchio dei veri interessi dei bambini.
Così, ritroviamo sotto il manto la figura di un angelo affiancata a quella di un computer, uno
squalo accanto a un robot. Ogni simbolo è collocato ai piedi della Maestà quasi a invocare su di lui la sua protezione.
La scuola elementare di Neviano ha deciso invece di far conoscere meglio ai bambini un artista locale ormai scomparso: Colibrì. L’incontro con l'arte di Colibrì li ha portati ad una conoscenza maggiore anche del territorio perché questo pittore nei suoi lavori ha sempre ritratto luoghi e personaggi locali.
La sua arte è piena del proprio territorio. I bambini non si sono limitati a riprodurre e rielaborare i quadri di Colibrì, hanno fatto molto di più; sono letteralmente entrati nell'opera dell'artista. Le maestre li hanno vestiti con vecchi abiti e li hanno fotografati.
Le foto degli scolari sono state poste all'interno delle riproduzioni delle opere. I bambini sono diventati quindi i soggetti delle nuove opere. Il lavoro complessivo consta di quattro quadri riproducenti le quattro stagioni e i bambini le hanno reinterpretate a loro modo inserendosi al loro interno. Hanno letteralmente vissuto il mondo dell'artista.
La scuola dell'infanzia di Neviano ha realizzato il proprio lavoro partendo dall'osservazione degli animali: sia in natura, sia ritratti nelle opere di grandi artisti.
È così che hanno avuto modo di avvicinarsi a Gianfranco Asveri, artista piacentino che nella sua arte cerca di ritrovare la purezza e l'ingenuità del linguaggio dei bambini. L’incontro con l'artista è iniziato attraverso la visione di una sua opera presso la Collezione Civica d'Arte di Sella di Lodrignano. I bambini hanno notato come le figure di Asveri fossero costruite con delle forme geometriche e così hanno cominciato a disegnare anche loro degli animali partendo proprio da forme geometriche prestabilite. In seguito, un incontro con l'artista ha permesso loro di comprendere la rottura della forma. Asveri si è presentato in classe con un coniglio di ceramica e ha invitato i bambini a ritrarlo.
Dopo aver visto tutti i disegni, il coniglio è caduto in terra improvvisamente e si è rotto in
mille pezzi. Tra i bambini è calato il silenzio e lo stupore. L’artista ha quindi preso in mano la situazione dicendo che in questi casi non bisogna preoccuparsi, ma bisogna cogliere l'opportunità di creare delle nuove forme, così ha invitato i bambini a strappare il disegno appena fatto e a inventare una nuova composizione con i frammenti della precedente.
E qui si è scatenata la fantasia dei piccoli artisti. Con i pezzi dei loro disegni hanno creato dei nuovi animali, reali o inventati.
I bambini di Scurano hanno invece lavorato su un altro aspetto del territorio: il cielo. La scelta è senz'altro molto originale perché il cielo non appartiene a un territorio in particolare, ma con la sua infinitezza  appartiene al mondo.
Tuttavia non è così strano affezionarsi al cielo, perché in ogni luogo assume un aspetto particolare e unico e, integrandosi col resto del paesaggio, crea uno sfondo irripetibile in ogni altro luogo.
Il cielo è stato da sempre oggetto d'interesse da parte di artisti e letterati. Camille Flammarion scrisse: "Cieco
chi guarda i cielo senza comprenderlo: è un viaggiatore che attraversa il mondo senza vederlo".
E i bambini hanno deciso di comprendere il cielo, di interpretarlo in tutti i suoi aspetti e le sue sfaccettature, ma principalmente hanno inteso il cielo come viaggio. I piccoli artisti hanno osservato il volo delle mongolfiere e hanno ragionato in particolare su una caratteristica che deve avere questo tipo di viaggio: la leggerezza.
E dalla mongolfiera può essere gettato tutto il superfluo, ma anche cose importanti come i sentimenti o gli stati d'animo come la felicità, in modo tale che chi rimane a terra possa raccoglierli.
Le scuole di Tizzano, Lagrimone, Beduzzo e Corniglio hanno voluto approfondire il contatto dei bambini con la natura. Dopo aver realizzato una serie di incontri in boschi, parchi e fattorie, anche in compagnia dell'attrice Ilaria Gelmi che li ha avvicinati al mondo naturale raccontando delle favole, hanno rielaborato vari elementi osservati durante le gite.
Lo scopo è riportare i bambini alla natura, per fare in modo che riescano a ritrovarvi se stessi. Nella vita si è costantemente condizionati dai cambiamenti ma, osservando il ciclo della natura, ci si rende conto che tutto ritorna e che ciò che si incontra rimane sempre lì ad aspettarci, anche se muta nel tempo. Inoltre, i bambini hanno imparato ad avere pazienza, a saper aspettare.
Oggi gli impegni ci portano a correre costantemente e spesso non si trova il tempo per fermarsi, osservare e pensare. La natura ci costringe a riprenderci il tempo, ci insegna a rispettare ed aspettare i suoi tempi che non sono ancora condizionati dalla frenesia della vita quotidiana.
Questa mostra è stata molto importante perché ha aperto gli occhi dei bambini, rendendoli partecipi e consapevoli del territorio che li circonda. Ed è importante sottolineare che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani e che, se fin da piccoli imparano ad apprezzare e ad amare il territorio, riusciranno a trasmettere a loro volta l'amore e il rispetto per i luoghi in cui vivono.
Sopra: la Maestà in terracotta realizzata dagli alunni della Scuola Primaria di Bazzano.
Sopra: Scuola Primaria di Scurano.
Sotto: una delle opere della Scuola Primaria di Neviano degli Arduini che si ispirano al noto pittore locale Bruno Bricoli, in arte Colibrì. Nato nel 1926 e scomparso nel 1996, Bricoli oltre che pittore naïf e narratore, è stato professore ordinario di Economia politica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Parma. Numerose le sue mostre personali in Italia, Austria e Francia, con riconoscimenti assai lusinghieri.
Scuole di Tizzano, Beduzzo, Corniglio e Lagrimone.
Scuola dell'Infanzia di Neviano degli Arduini.