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Anno 4 - Numero 39

PREVENZIONE URO-ANDROLOGICA PER I GIOVANI MASCHI


di Bruno Monica
Negli ultimi anni molto si è dibattuto e si dibatte sull'epoca adolescenziale, momento delicato in cui ogni individuo matura la propria personalità sotto l'aspetto fisico e psico-relazionale. Diversi problemi riguardanti la sfera sessuale e riproduttiva dell'uomo adulto nascono spesso nell'età dello sviluppo puberale, età in cui il ragazzo è soggetto a minori controlli clinici, sia per il diminuire della sorveglianza pediatrica, sia per una certa ritrosia a comunicare ai genitori eventuali problemi attinenti la sfera sessuale, sia, soprattutto, per un'insufficiente informazione dei  giovani stessi. In questa fase della vita si possono osservare condizioni congenite e comportamentali responsabili dello sviluppo di patologie che emergeranno nell'età adulta, tuttavia il momento della diagnosi di queste ultime spesso è tardivo e rende sovente difficile o inutile un trattamento terapeutico.
La prevenzione uro-andrologica gioca un ruolo fondamentale nella corretta informazione su tutti gli aspetti della sessualità adolescenziale, nell'intento di sfatare molti luoghi comuni e leggende metropolitane che disorientano e confondono, ma anche per correggere comportamenti a rischio:
-il 62% dei ragazzi beve alcolici nel weekend
-il 41% fuma sigarette
-il 57% ha provato hashish o marijuana e l'8% ne fa uso almeno una volta la settimana
-un giovane su tre definisce scarsa o assente la sua conoscenza sui temi legati alla sessualità,anche se il 58%  ha già avuto rapporti sessuali completi, di questi il 54% lo ha fatto senza precauzioni.
-tra i diciottenni, uno su quattro non pratica attività sportiva con conseguente aumento della sedentarietà e relative complicanze significative (obesità, diabete...).
In ambito adolescenziale è trainante la forza del branco e spesso dove c'è un capo branco alcool, fumo e droga la fanno da padroni, con rilevanti ripercussioni sulla fertilità e sessualità della coppia.
Inoltre, l'abolizione del servizio militare obbligatorio, che imponeva per tutti la visita di leva, ha fatto venir meno un filtro che permetteva una diagnosi precoce nei ragazzi. Ecco perché oggi l'attenzione degli urologi e degli andrologi è rivolta in particolare ai giovani, in quanto le problematiche che possono insorgere in questa fascia di età, spesso di lieve entità e facili da curare (fimosi, idrocele, varicocele, infiammazioni urogenitali, anomalie anatomiche...), se non diagnosticate in tempo o se trascurate, possono determinare una compromissione permanente della capacità di procreare.
Nello scorso anno in Italia sono stati avviati progetti pilota di prevenzione in alcune  scuole medie superiori per informare i ragazzi nella maniera più corretta possibile sull'importanza della prevenzione e rassicurarli sulla completa curabilità delle più frequenti malattie dell'apparato urogenitale maschile. Fondamentale, naturalmente, la collaborazione scuola - specialista - famiglia.
Per fornire informazioni utili alla crescita della consapevolezza su questi problemi sarebbe opportuno attuare un coinvolgimento dei giovani dell'ultimo biennio della scuola media superiore con l'obiettivo di eseguire una diagnosi precoce delle malattie dell'apparato riproduttivo e prevenzione dell'infertilità maschile (l'infertilità di coppia è dovuta per il 40% dei casi ad una patologia maschile). Il percorso, ovviamente, preventivamente concordato con l'Ufficio Scolastico Provinciale, con i relativi dirigenti di Istituto e con l’ASL, dovrebbe prevedere:
-attività di informazione espletata da esperti uro-andrologi;
-screening uro-andrologico volontario, in linea con l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), con relativo consenso informato rivolto ai giovani e familiari ai quali sarà  inviato un opuscolo informativo con cui vengono resi partecipi dell'iniziativa;
-visita uro-andrologica gratuita e relativo completamento diagnostico e terapeutico.
Tale progetto  rivestirebbe grande utilità per favorire lo sviluppo psico-fisiologico dei maschi nell'età dell'adolescenza, indispensabile per entrare con serenità in quella adulta.
È ampiamente dimostrato: la prevenzione è il metodo più efficace per contrastare l'insorgere e il diffondersi di patologie, comprese quelle di maggior impatto sulla qualità della vita.
Il dottor Bruno Monica.
Già direttore dell'Urologia Asl di Reggio Emilia.
Professore a contratto nella Scuola di Specialità di Urologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia.