GLI ARTICOLI SU MONTEPIANO
Anno 4 - Numero 35

BAZZANO ACCOLTI NEL MUSEO
Lo spazio è un vivace percorso dove le pareti, il soffitto e il pavimento sussurrano idee. A Natale la soffitta di questo luogo incantato si è trasformata in una perla capace di ospitare due magnifiche natività del 1700

di Antonella Ghirardi
In alto, a sinistra: Salvatore Mollo, Adorazione dei pastori, 1771, collezione privata, olio su tela.
A destra:  Pier Dandini, Adorazione dei Magi, 1700, collezione privata, olio su tela.




I dipinti sono stati esposti nel Museo uomo ambiente. Il territorio nel tempo di Bazzano (Parma) dal 19 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011.
ll Gruppo Culturale "ll Camino" con la straordinaria collaborazione del prof. Mauro Lucco, in occasione dell'Antica Fiera di Luglio (3" domenica) e a Natale, ospita nella casa-torre uno o due dipinti provenienti da collezioni private, regalando ai visitatori un allestimento suggestivo ad ingresso libero.
www. museouomo-ambiente. it
museo@museouomo-ambiente.it
tel. 3334504976.
Una cantina, una stanza della nonna o.... Ecco gli ingredienti per fare un salto dove le parole non riescono a raccontare, ma gli oggetti e I'ambiente parlano ad ognuno di noi.
È il luogo che fa amicizia con noi, la parola è solo la compagna di viaggio: tutto è giocato nello sfondo.
Lo spazio è un vivace percorso dove le pareti, il soffitto e il pavimento sussurrano idee, ma se abbiamo a disposizione una cantina, una stanza della bisnonna o addirittura un museo... tutto cambia, quei contenitori portano dentro odori, colori, gusti, materiali e rumori che avvolgono e catturano magicamente chi accetta di entrare con animo aperto in un’ esperienza totale, in un luogo che il tempo ci ha regalato per solleticare quella memoria che vive in ognuno di noi.
Nella casa torre a Bazzano di Neviano degli Arduini I'atmosfera è quella di tanti anni fa: muri in sasso, il soffitto con travi di legno, il calore del camino che richiama il visitatore.
Le scale accolgono gli ospiti e I'atmosfera è subito quella di casa, un avvolgente scricchiolio delle assi in legno stimola la voglia di salire. Quello spazio ritmico da superare è come il limite del palcoscenico che divide gli attori dal pubblico: chi "sfonda" quella barriera entra diverso da quello che era un attimo prima.
Il salire porta lo sguardo verso I'alto, passando si intravedono spazi che ingolosiscono la permanenza,la cantina con quei profumi conosciuti, la stanza del telaio e dell'ordito con i morbidi fili che suggeriscono la voglia di toccare gli intrecci muovendo le dita tra la trama. Più su un lucernario regala un pezzo di cielo, si intravede un comignolo fumante... ma la voglia di andare oltre ha la meglio e attira tutti verso la soffitta.
Lo sguardo corre subito alla scala che ha finito il suo salire. La penombra di quella stanzetta dai minuscoli finestrini fa intendere che il viaggio nella casa sta per finire. Tenendosi al corrimano l'ospite in punta di piedi è spinto nel piccolo spazio con un tonfo di gioia che riempie gli occhi e il cuore: due magnifici dipinti del 1700 sono gli invitati per questo Natale.
Il pavimento in legno accoglie passi cauti di chi si accorge di essere in uno spazio che immediatamente è il proprio, la luce calda, ma discreta, accontenta lo sguardo curioso, I'allestimento accompagna il visitatore nella Notte Misteriosa.
In questo "spazio teatrale" il ruolo fondamentale è rivestito dall'ambiente che vuole aiutare il visitatore ad apprezzare il dipinto emozionandosi.
L’ovale dell'artista napoletano Salvatore Mollo (1771), raffigurante I'umile natività “coccolata” in una cornice barocca e sfarzosa, colloquia con la mangiatoia sapientemente ricostruita da chi ha curato l'allestimento con mattoni, assi e catene che i nostri vecchi hanno utilizzato nelle stalle del nostro paese. Il dipinto di Pier Dandini (1200),raffigurante Ia sontuosa adorazione dei Magi, di cornice semplice ed essenziale, è accolto in un contesto ricco con Ia ricostruzione del rosone della pieve romanica di Bazzano che colloquia con la corte medicea che l'artista fiorentino ha sapientemente tracciato.
Le sensazioni hanno finalmente un nome, un'immagine mentale globale che nel ricordo rimarrà anche come sapore, come profumo, come forma e come colore: una verità integrale conosciuta , perché provata nel suo contesto, in una maniera che è di tutti; basta solo lasciarla emergere.
ADORAZIONE DEI PASTORI
L’autore della tela ovale, Salvatore Mollo, firmata sul basamento della colonna, alla sinistra di s. Giuseppe, datata 1771, ebbe modo di essere influenzato dai più grandi specialisti di figurine in gesso.
In questa opera ciò che più facilmente risalta è Io spirito da presepe napoletano: un ambiente di miseria e nobiltà.
Con un viso liscio e lucente come una porcellana, e altrettanto algido, la Vergine che dovrebbe essere poverissima, veste con decoro e guarda amorevolmente il bambino con modi da grande signora; è convenzionalmente la quintessenza dell’amore umano e divino, ma proiettata a una quasi siderale distanza dalla dimensione umana. Il contrario di questa fredda e distante perfezione si insinua però al centro del quadro, e sembra costituire il vero punto focale, il divertimento dell’opera.
Esattamente come un figurante da presepio, e con lo stesso gusto dell'eccesso, il pastore porta una rustica camicia e un gilet, ma soprattutto ha legata alla cintura una grande tromba; la contadina, con viso lievemente deforme, non rinuncia aI vezzo del grande orecchino di perla, che nemmeno la Madonna si può permettere, mentre tiene nel cestino una colomba ad ali spiegate. Nonostante queste volute incoerenze, il dipinto riesce irreale e divertente come un aggraziato minuetto; una sorta di bella favola, alla quale la ragione impedisce di credere, compiutamente, ma con un certo profumo di terra, che lo lega alla drammatica realtà del suo tempo e lo fa pensare per un committente colto, di interessi illuministici, ma non apparentemente alla corte borbonica. Completa in maniera meravigliosa l'insieme la cornice di gusto rocaille.
Mauro Lucco, dal catalogo “Nel silenzio della notte santa”, ed. “Museo Uomo-Ambiente, Bazzano (Parma).

Un momento dell’apertura natalizia della kermesse artistica di Bazzano.
ADORAZIONE DEI MAGI
II dipinto Adorazione dei Magi che è quasi un transfert della vita e della ritualià di corte, quella corte a cui il suo autore Pietro, meglio noto come Pier Dandini (Firenze , 1646-1712), fu sempre legato soprattutto per la decorazione ad affresco delle varie ville medicee. Se è ben chiaro che Ia parte preminente spetta al corteo dei Magi, sono presenti anche i pastori, allineati su una verticale all'estrema destra, ad eccezione della donna in rosso e della piccola che le è vicino, i pastori veri sono tenuti nell'ombra, schermati dai ruderi architettonici, come chi di un evento non possa essere mai protagonista ma solo spettatore di lontano, dietro la transenna. In compenso per i Magi non si bada a spese, le coppe dei loro doni sono diventati splendidi vasi di bronzo lavorato, talmente grandi che per reggerli ci vogliono dei servi forzuti. Fra questi rappresentanti delle varie parti del mondo il gusto dell’abbigliamento è sontuoso, un po’, all’antica e un po'esotico'. Evidentemente i due soggiorni a Venezia di Pier Dandini Io avevano portato ad apprezzare e a recuperare lo stile e il colore dei maestri veneti più antichi.
Questo gusto per l'iperbole, per il sovradosaggio degli elementi è esattamente quello che nella storia delle arti viene chiamato, con un termine che viene dallo spagnolo, "barocco”, che come dire sghembo, irregolare, inventivo. È questo elemento brioso, pieno di spirito che rende la pittura di Pier Dandini più appetibile aI gusto moderno, anche quando trasforma il momento quasi intimo dell'Adorazione dei Magi in una fantasiosa cerimonia di corte.
L’accostamento di questi due dipinti mostra i due lati di una medaglia: come si possa, da un lato, essere tutti “popolaní" come i pastori e dall'altro "di classe alta”come i Re Magi, giocando sul canovaccio di una trama molto esile come quella raccontata da Luca per i pastori e da Matteo per i Magi.
Mauro Lucco, dal catalogo “Nel silenzio della notte santa”, ed. “Museo Uomo-Ambiente, Bazzano (Parma).