GLI ARTICOLI SU MONTEPIANO
Anno 3 - Numero 33

NEVIANO DEGLI ARDUINI E DINTORNI
Alla scoperta del comprensorio parmense


A cura di Camillo Bertogalli, Luigi Nichelini, Mario Ugolotti, Tonino Ugolotti
A dispetto dell'esiguo numero di abitanti attuali, la storia del capoluogo dell'omonimo Comune è ricchissima di testimonianze. Non si pensi di poter risalire soltanto al Medio Evo, visto il rimando ai Canossa insito nel nome stesso; già nel periodo romano ed in epoche precedenti, il luogo fu certamente abitato ed attraversato da antichi tracciati di crinale.
La struttura urbanistico-oroglafica del paese è piuttosto anomala in quanto, all'assenza di un grosso nucleo centrale, fa riscontro la presenza di tanti centri abitati distribuiti in una manciata di chilometri sulle pendici del sistema collinare che separa i due torrenti Termina.
Il percorso si è snodato non su uno schema precostituito ma secondo una narrazione che ha toccato le presenze più significative: Chiesa Parrocchiale di S. Eufemia, Case Bottini, Quinzano, Laurano, Montale, Romazza, Nigrizzano, per concludersi presso la sala parrocchiale con una meritata serata conviviale organizzata in collaborazione con l'Associazione turistica del paese.

NEVIANO DEGLI ARDUINI
Capoluogo omonimo con sede comunale. Altezza m.517 s.l.m., abitanti 413 (luglio 2010), dista 31 km da Parma.
L’abitato sorge alle falde del monte Ripa (572 m.s.l.) sulla dorsale fra il torrente Termina di Castione e la Termina di Torre.
Le origini: La prima notizia riguardante Neviano si trova in un atto del 37 marzo 1038 riguardante un sacerdote chiamato Rimperto abitante nei pressi di questa località "Rimpertus presbiter, habitator in loco Nuviani, ubi dicitur Valle" (A. Schiavi: Op. c. II-364). Successivamente viene ricordato in un decreto del Vescovo Cadalo [Antipapa n.d.r.] nel 1046 in cui l'intera corte di Neviano veniva donata a Imila quando venne consacrata Badessa di S. Paolo a Parma "cortem integram de Niviano cum castello atque capellis". (Drei II. 176).
Il castello: originariamente un solido maniero, posto sulla collina 200 m. a sud-est dell'attuale chiesa (attualmente vi è collocato il serbatoio dell'acquedofto comunale).
Venne attaccato nel 1266 per essersi ribellato ai Ghibellini schierati col Comune di Parma. In seguito passò ai Visconti di Milano e nel settembre del 1402 venne occuparo dai Da Palù
La famiglia Da Palù o Dalla Palude era un ramo collaterale di quel Casato che fu della Contessa Matilde di Canossa. Aveva come capostipite Arduino, da cui il paese prese il nome: Degli Arduini. Dopo l'assedio di Neviano avvenuto nel dicembre del 1403, i Visconti decisero di distruggere totalmente il castello, ma nel 1411 il feudo passò a Paganino e Giorgio Da Palù che ricostruirono non più un castello ma una Bastia. La concessione fatta ai Da Palù scadde nel1441 quando Giorgio Da Palù, non potendo pagare il dovuto alla Camera Ducale di Parma, perse il feudo che tornò al Comune di Parma (Pezzana: st.di Parma I-458).
Successivamente il feudo venne concesso ai Da Correggio, agli Scoffoni, ai Verugoli, ai Terzi e da ultimo ai marchesi Liberati, che lo persero nel 1805 a causa della legge Napoleonica che sanciva l'abolizione dei feudi.
La chiesa: nel Rotulum decimarum del 1230 Neviano paga le decime alla Pieve di Bazzano come Cappella dipendente. Questa Cappella era stata eretta nel 1038.
Il Santo titolare S. Eufemia, compare la prima volta nel Regesto antico del 1494 "Ecclesia S. Eufemie de Niviano Arduinorum". Infine nel 1691 diventa Arcipretura plebana onorifica.
L’attuale complesso di edifici parrocchiali è stato edificato dal 1759 al 1794 per ordine e contributo del parroco don A. M. Cadonici.
Per una storia più dettagliata si rimanda il lettore all'articolo apparso sul Quaderno n° 4, La Chiesa parrocchiale di Neviano a cura di Camillo Bertogalli, Ed. Centro studi delle Valli del Termina, novembre 2009.
Il paese: Neviano frazione è composta da tante sottofrazioni sparse su un vasto territorio prevalentemente collinare. I principali gruppi di case sono: Buca-Costa, Quinzano, Cerreto, Sorba, Banzuolo, Case Bottini, Perogrosso, Montale-Case Campanari, Begozzo, Nigrizzano-Ripa, Romazza, S. Lucia-Case Barbieri, Paderna sopra e sotto, Laurano sopra e sotto, Mulino, Bertogallo. Nel centro (Buca-Costa) vi sono le scuole Medie ed Elementari, il Municipio, la stazione dei Carabinieri, farmacia, ambulatori medici, Consorzio Agrario, negozi vari, bar, ristorante.
Complesso di Case-torre di Quinzano
Assai caratteristico è il borgo di Quinzano, posto subito a valle dal centro di Neviano, in direzione nord-est. È costituito da un ricco caseggiato in cui diversi edifici sono accostati quasi a formare un unico agglomerato in cui la densità e la compattezza sembrano ancora trasmettere l'antica funzione difensiva.
Anche visto in lontananza si caratterizza per la presenza di "torri" dislocate proprio a ridosso del tracciato principale che attraversava il borgo. Bisogna considerare, infatti, che il ruolo di presidio sulla percorrenza principale, che le torri dovevano avere, risulta ora difficilmenre percepibile in quanto l'attuale rotabile provinciale, secondo il tracciato definito nel 1924, ha spostato la percorrenza sul lato sud e soprattutto in tangenza e non più in attraversamento del borgo. Una delle torri, databile tra i sec. XVII e XVIII, reca, a coronamento, un cornicione intonacato "a sguscia", con tracce di pitture recanti il giglio farnesiano, mentre quella a monte, più antica, presenta i caratteri della casa-forte.
Il senso di omogeneità del borgo, come di tanti altri, è in gran parte dovuto all'impiego costante della pietra locale come materiale da costruzione. Si tratta di una particolare pietra arenaria, proveniente da un sistema di cave ubicate nelle vicinanze, caratterizzata dalla presenza di ossidi ferrosi che conferiscono al materiale sfumature che modulano il grigio verso le tonalità. più calde del giallo e del rosso.
La zona offriva anche la possibilità di estrarre pietra calcarea, (maggiormente impiegata in località vicine quali Mozzano, Antreola e Castelmozzano) ma la scelta verso l'arenaria è certamente indirizzata dal fatto che, avendo caratteristiche meccaniche migliori, consente lavorazioni più accurate.
La particolare struttura stratificata di questa roccia sedimentaria di tipo "clastico", infatti, consente l'estrazione di blocchi che, già a spacco naturale, risultano approssimativamente prismatici e, quindi, particolarmente indicati per la muratura.
Questo permetteva, con minor fatica, la realizzazione di una pezzatura molto più regolare di quella ottenibile con pietra calcarea. Anche la presenza di portali, riscontrata in alcuni edifici, è caratteristica, in quanto non si sarebbero potuti realizzare con pietra calcarea.
E’ importante tenere presente che, soprattutto dal XVIII secolo in poi, anche da noi gli edifici, specie quelli più importanti, prevedono il paramento esterno rivestito con intonaco, a volte dipinto. Un tipo d’intonaco in grado di armonizzarsi perfettamente con la pietra, in quanto veniva confezionato impastando la calce naturale con la sabbia proveniente dalle cave locali.

Gli Oratori: queste cappelle private, fatte costruire nei secoli passati dalle famiglie più facoltose del posto, sono assai numerose nel territorio della parrocchia di Neviano, e sono le seguenti:
1) Eretto nel XV secolo, l'Oratorio dedicato alla Natività di Maria si trovava presso la località Banzuolo. Già nella Visita Castelli del 1585 l'edificio si presentava in cattivo stato, per cui dopo pochi decenni venne dichiarato inagibile e chiuso al
Durante la Visita del Vescovo Marazzani del 1750, venne dichiarato inagibile per le rovinose condizioni e in seguito chiuso al culto. Alcuni anni dopo, tutto il materiale di risulta venne reimpiegato per la costruzione della Canonica di Neviano.
Alcuni arredi, confessionale, campanella, altare, vennero collocati nella parrocchiale.
5) Fatto costruire nel 1635 dal capitano Monti di Urzano in località Nigrizzano, l'Oratorio di S. Francesco d'Assisi venne utilizzato per le funzioni fino
culto. I ruderi dell'Oratorio rimasero tali fino agli inizi degli anni Venti del XX secolo quando vennero recuperati per ricostruire  l'abitazione dei mezzadri del Beneficio Parrocchiale su cui era costruito.
2) Eretto nel 1530 da Paolo Bianchi, l'Oratorio dedicato a S. Apollonia e S. Liberata fu edificato a Laurano di Sopra nei pressi di casa Rinaldi-Diena. Venne abbatuto nel 1920 per far posto al palazzo attualmente dei Rolli.
Agli inizi del XIX secolo la famiglia Rinaldi (da poco trasferitasi in questa località) fece restaurare l'Oratorio perché era in condizioni rovinose; dopo la ricostruzione l'edificio venne dedicato a S. Luigi Gonzaga.
3) Fatto costruire dalla famiglia Giò Maria Maroni, nel 1608 a Paderna di Sopra, l'Oratorio di S. Filippo Neri venne distrutto nel 1610 durante uno
scontro fra le soldataglie dei feudatari Da Palude e le truppe del Duca Ranuccio Farnese. Ricostruito nel 1611, venne interdetto e chiuso definitivamente nel 1708 per scandali. Gli ultimi ruderi, posti nella ex proprietà Zanetti di Lodrignano, vennero rimossi negli anni Settanta del secolo scorso per far posto alla costruzione di una stalla.
4) Costruito nel 1611 a spese della famiglia Agresti, l'Oratorio di S. Lucia si trovava nella omonima località, all'intersezione della mulattiera del Molinetto con la provinciale per Scurano.
al 1860. Giuseppe Bertogalli, proprietario del complesso di case-torre ed Oratorio, dovendo trasferirsi a Traversetolo, vendette tutti gli immobili ad altri che in seguito trasformarono l'Oratorio in pollaio. Attualmente è di proprietà Monica.
6) Costruito nel 1767 da Giovanbattista e Pietro Bianchi, l'Oratorio di S. Fermo era collocato nella loro abitazione a Paderna di Sotto. Nel 1818, dopo un'ispezione del Vicario foraneo don Bondani, l'edificio venne chiuso al culto in quanto i due sacerdoti fratelli Bianchi, allora proprietari non avevano  l'autorizzazione  ecclesiastica per poter celebrare la Messa in quel luogo.
7) L’ultimo di questi edifici sacri, l'Oratorio del ss. Nome di Maria, venne eretto nel 1666 dalla famiglia Tonani a Laurano di Sotto.

Questa famiglia, non potendo mantenere decorosamente l'edificio, lo cedette ai Baioli. La famiglia Baioli allora facoltosa, dotò l'Oratorio di un beneficio di circa 18 biolche e nel 1730, dopo averlo arredato di quanto prevedeva il Concilio di Tiento, lo fece consacrare e lo mise a disposizione delle famiglie del luogo.
Nel 1828, a causa di frana, e nel 1831, per terremoto, il vecchio edificio venne atterrato e ricostruito qualche metro più a sud (dove si trova attualmente). Subì gravi danni col terremoto del 1920; venne infine acquistato dal Canonico Mons. Alberto Bertogalli che lo fece ristrutturare e ribenedire nel 1932.
Negli ultimi tre anni l'Oratorio è stato completamenre ristrutturato a cura degli eredi Bertogalli e di alcuni volontari di Laurano. È stato ribenedetto il 1° maggio 2010.

Uno scorcio dell'abitato di Quinzano.
Casa a torre di Quinzano
Foto d'epoca di Neviano degli Arduini
L'Oratorio di Laurano
I Mulini erano due di cui il primo si trovava in località Mulino di Neviano: sorse nei primi anni del Novecento e la forza motrice era assicurata da un motore a scoppio. Il primo mugnaio fu Guerrino Ferrari, mentre l'ultimo mugnaio e proprietario fu Felice Ghirardi che chiuse l'attività negli anni settanta del secolo scorso.
Il secondo, ma il piu antico, era un mulino ad acqua posto al Mulino di Laurano sulla riva sinistra del Termina di Castione.
Questo mulino prendeva l'acqua tramite un canale lungo 600 metri e aveva mole in graniglia ed in arenaria adatte a macinare tutti i tipi di granaglie.
Tale mulino esisteva già nel XVIII secolo ma il primo documento conosciuto risale al 1833, dove risultano proprietari Bernini Antonio e Fornello Maria.
La gestione e la proprietà restò sempre dei Bernini fino alla chiusura dell'impianto avvenuta per mancanza d'acqua nel 1943. Gli ultimi proprietari furono Carlo e Alberto Bernini.
Tutte le attività di cui sopra costrinsero l'Amministrazione Provinciale a tracciare la nuova viabilità che venne ultimata nel 1924, togliendo dall'isolamento secolare questa valle.