Stasera alle 21, nel parco della Casa Museo Colibri di Urzano, sarà presentato il volume numero 3 degli Appunti di Valle, collana edita dal Centro Studi delle Valli del Termina, nel quale un castagno, abbattuto perché seccato, di 115 anni (tanti sono i cerchi rilevati nella sezione del suo tronco), racconta i fatti storici di cui è stato testimone durante la sua esistenza.
E’ un binomio di assoluta attualità quello che lega l’uomo alla terra ed ai suoi frutti. Una terra intesa come amica, da cui ricavare il cibo, a cui affidare il nostro futuro ma anche una terra troppo spesso devastata, derubata delle sue potenzialità. Oggi più che mai la salvaguardia del pianeta è tema aperto al confronto e il lungo lockdown dovuto al Coronavirus ha suggerito una pausa di riflessione sul nostro modo di vivere, aspetto che gli artisti hanno spesso affrontato nel tempo con animo e convinzioni diverse.
Anche Colibri ha colto questo mondo guardando in primo luogo dentro di sè; ha raffigurato col suo pennello intriso di pochi colori quanto ha visto e vissuto partecipando a sofferenze gioie e dolori di quell’angolo di mondo in cui è nato.
Ecco allora una mostra, nella mostra permanente delle Casa Museo Bruno Bricoli (Colibri), che racconta l’uomo ed il lavoro, il suo rapporto diretto con la natura, il duo lavoro dei campi, la raccolta dei frutti, in quei luoghi dove sopravvivere è difficile ma a volte la vita si rivela più intensa e carica di valori.