Biografia ‘estesa’ di Bruno BRICOLI, in arte “COLIBRI”
Nasce a Parma nel 1926 da una famiglia, a maggioranza femminile, originaria di Urzano e proprietaria di questa grande casa, che fu, nel tempo, osteria, rivendita Sali e Tabacchi, piccola pensione e punto di ritrovo per molti abitanti del paese.
Qui trascorse l’infanzia e frequentò le scuole elementari, per poi trasferirsi a Parma, presso parenti, per frequentare le scuole medie e poi l’Istituto Tecnico per Geometri. Le estati, tuttavia, continuò a trascorrerle nel suo luogo del cuore, a Urzano, dove continuò a curare e a cercare di fissare le proprie radici.
Durante la Guerra, non ancora maggiorenne, fu partigiano nella Brigata Pablo, e poco dopo la fine della guerra, conseguì il diploma di Geometra.
Nell’immediato dopo-guerra lavorò per qualche anno al Genio Civile, ma si iscrsse quasi subito alla Facoltà di Economia e Commercio e nel 1958, all’età di 32 anni, conseguì la laurea in Economia presso l’Università di Parma, dove divenne professore di Economia Politica presso la Facoltà di Giurisprudenza nel 1964.
Durante la sua carriera accademica pubblicò numerosi lavori su argomenti di politica economica, microeconomia, moneta e commercio internazionale.
Appassionato e profondo conoscitore della cultura francese, fondò l’Associazione Culturale Italo-Francese e fino al 1996, anno della sua morte, organizzò conferenze, mostre e cicli di film in lingua francese.
Iniziò a dipingere da autodidatta nei primi anni Settanta all’età di 45 anni, dopo svariate frequentazioni con i pittori naïve di Luzzara-Guastalla, tra cui il grande Ligabue. Ma un primo approccio all’arte avvenne già agli inizi degli anni Cinquanta, con la realizzazione di pupazzetti caricaturali in fil di ferro, rivestiti di stoffa e con la testa di terracotta. Questi lavori eseguiti artigianalmente gli valsero il Primo Premio Opera Originale nel 1954 e nel 1955 nella mostra interregionale sulla caricatura a Pavia.
Iniziata l’attività di pittore adottò il nome d’arte “Colibri”, anagramma del suo cognome. A partire dal 1971 partecipò a diverse esposizioni in Italia, Francia e Austria vincendo diversi premi.
Vinse il primo premio al Concorso Ducato di Parma nel 1973, gli fu assegnata una sala personale alla Prima Biennale d’arte naïve di Roma nel 1975 e la Medaglia del Presidente della Repubblica al Premio Nazionale dei Naifs di Luzzara nel 1977. Fu invitato al 7° Incontro d’Arte Contemporanea di La Rochelle in Francia nel 1979, con una mostra personale al Museo delle Belle Arti di quella località, poi ospitata nello stesso anno dal Museo Municipale di Angouléme e dal Municipio di Niort e una sala omaggio alla Mostra ‘L’uomo e le Piante’, organizzata dall’Istituto di Studi Francesi di La Rochelle nel 1980. Gli fu inoltre assegnata una sala omaggio al XV Premio Nazionale Naifs di Luzzara, nel 1981, e fu invitato a rappresentare i pittori naïve italiani alla Mostra sull’Arte Naïve Europea presso lo Studio Moliére di Vienna nel 1983. Nello stesso anno tenne una mostra personale alla II edizione degli Incontri Internazionali sull’Ambiente e la Natura di Royan (1983) e una mostra personale presso l’Istituto Italiano e l’Istituto Francese di Cultura di Vienna nel 1985, che venne in seguito ospitata dall’Istituto Francese di Cultura e dalla Società Dante Alighieri di Linz e poi dall’Istituto Francese di Cultura e della Società Dante Alighieri di Salisburgo e dall’Istituto Francese e dall’Istituto Italiano di Cultura di Innsbruck nel 1986. Nello stesso anno allestì una mostra personale presso la Galleria Montparnasse 167 di Parigi ed ebbe poi un invito permanente al Premio Nazionale Naif in qualità di maestro naif del Museo di Luzzara.
Colpito da trombosi, Bruno Bricoli fu operato al cuore a Parigi, morì all’Ospedale di Parma nel 1996 e fu cremato a Reggio Emilia: le sue ceneri sono conservate presso il cimitero di Urzano.
Seguì una mostra postuma, intitolata “Il colorato volo del Colibri”, presso la Galleria San Ludovico di Parma, che fa parte del complesso monastico medioevale di San Paolo.
La Casa Museo di Bruno Bricoli nasce nel 2011 a seguito di un accordo non oneroso tra la vedova, sig.ra Elvira Romanelli-Bricoli, e il Comune di Neviano degli Arduini, grazie al quale la dimora dell’artista viene aperta alla cittadinanza. Dal 2015, la Casa e la collezione in essa contenuta (costituita da oltre 250 opere) divengono proprietà del Centro Studi delle Valli del Termina, il cui obiettivo principale è quello di tenere viva la memoria dell’artista e promuoverne la conoscenza e la valorizzazione.
Colibri, affidandosi ai propri ricordi, ha dipinto i fatti e i personaggi del suo paese, in modi talvolta ironici e scanzonati, ma spesso anche tragici e sempre con una forte partecipazione emotiva, finendo per creare una sorta di epopea della civiltà contadina. I modi di vivere, la miseria, le sofferenze, ma anche la solidarietà e la partecipazione, oltre agli oggetti di quel mondo straordinariamente duro, hanno indubbiamente un aspetto documentario, ma assumono anche un valore di umanità universale. Come egli stesso ebbe a scrivere: “RACCONTO, SCRIVO E DIPINGO PER COMPENSARMI DEI GIOCHI CHE NON HO FATTO, NÉ POTEVO FARE, PER AIUTARE ALTRI, CHE NON GIOCANO PIU’ A FANTASTICARE”
Colpiscono gli alberi, sempre spogli a mostrare la loro vera essenza, e i cieli tersi, di un colore azzurro intenso privo di sfumature, senza nuvole (tranne, talora, le minuscole nuvolette evocative) e senza sole, immobile e senza tempo. Quasi un modo per far sì che lo spettatore si concentri solo su ciò che vede, senza andare alla ricerca di altri significati, oppure un urlo di speranza che sovrasta e avvolge le miserie in cui spesso ci tocca vivere…